Salerno – Dopo una campagna elettorale furiosa e con la Salernitana ancora in bilico,a bocce ferme, verrebbe sinceramente da chiedersi il termovalorizzatore di Salerno a chi giova. Non giova né a Salerno né alla Salernitana Calcio. La battaglia preelettorale inscenata dal sindaco De Luca è stata a tratti vergognosa e assolutamente strumentale. A lui si che ha giovato, al di là delle chiacchiere e dei proclami apodittici lanciati attraverso l’etere sulle frequenze di Lira Tv. Mi è rimasta impressa la sentenza apocalittica: “Se il termovalorizzatore non lo faccio io, non lo fa nessuno…”. Non era una minaccia estemporanea. De Luca aveva ben capito che la battaglia del termovalorizzatore poteva incidere pesantemente sul risultato elettorale se Cirielli fosse stato capace di far svolgere la gara di appalto prima delle elezioni del maggio scorso. Così non è stato e, dunque, il termovalorizzatore certamente non giova a Cirielli che, comunque, ha impresso una sostanziale velocizzazione alla nomina diella commissione di valutazione, alle procedure di gara, all’assegnazione dell’appalto ed alla successiva nomina del responsabile del progetto nella figura dell’ing. Lorenzo Criscuolo che nell’ultimo anno era passato da “amico per la pelle” di De Luca a fiero oppositore (per non dire altro) dello stesso De Luca approdando sulle sponde del Presidente della Provincia. Ma perché è accaduto tutto questo. Semplice, perché sulla scena del termovalorizzatore è passata a volo d’angelo (ma non tanto!!!) il ministro Mara Carfagna che era arrivata addirittura a contrastare le decisioni del Cavaliere in materia di conferimento di poteri speciali per la realizzazione dei termovalorizzatori in Campania in capo ai Presidente delle province interessate. E Salerno era una di queste province. Il balletto delle presunte competenze è durata il tempo necessario a far saltare la quadratura del cerchio che doveva portare, in pompa magna, il candidato sindaco del centro-destra verso l’appuntamento elettorale con in mano il grosso e granitico pacchetto del termovalorizzatore: una bomba superiore ai 200milioni di euro con l’annesso pacchetto di oltre 300 assunzioni e svariati altri milioni di euro per i subappalti. Nessuno deve dimenticare che per questa vicenda, e per la prima volta nella storia della repubblica, un consiglio dei ministri era stato interrotto dal capo dell’opposizione che si era portato a Palazzo Chigi per perorare la giusta causa dei “sindaci” quali responsabili dei rifiuti e della costruzione dei termovalorizzatori. Poco mancò, in quella occasione, che Bersani arrivasse a palazzo Chigi scortato proprio dalla Carfagna. Ci sono molte voci su questa vicenda, qualcuna più maligna arriva anche a sostenere senza prove conclamate) che l’azione del ministro salernitano tendeva a favorire interessi particolari di alcuni grossi imprenditori, alcuni dei quali anche vicini a De Luca. Il sindaco di Salerno tutto questo lo ha capito con largo anticipo e lo ha strumentalizzato pro-domo-suo e da par-suo; ed ha continuato a farlo immediatamente a cavallo delle elezioni quando in più di un’occasione si faceva accompagnare da Elio Rainone (quale provvidenziale mecenate!!) in giro tra lo stadio Arechi e le varie inaugurazioni pre e post elettorali. Quasi come a dire: “Ecco il nuovo presidente della Salernitana Calcio, colui che risolverà tutti i problemi e che spazzerà via l’odioso Antonio Lombardi”. Poi, come tante altre cose di De Luca, anche questa si è dimostrata una boutade che è costata molto cara. L’impresa di Rainone, difatti, si è aggiudicata gli appalti sia del Crescent che del Termovalorizzatore. In barba a tutti e per buona pace di chi ha cercato di sponsorizzarlo in parte. La storia, infatti, ci dice che Lombardi e Rainone se le sono suonate di santa ragione per accaparrarsi, ognuno per proprio conto, le grazie del presidente Cirielli il quale non ha saputo o non ha potuto scegliere tra i due perdendoli entrambi: Lombardi perché, da avversario di De Luca, si sentiva più amico di Cirielli e quindi in grado di entrare nei grandi appalti, Rainone perché pur avendo cercato di sfondare la porta della provincia era rimasto sempre attaccato alle vesti dello zar. A farne le spese, alla fine, saranno la Salernitana Calcio e la cittadinanza salernitana. La Salernitana perché Rainone non è subentrato a Lombardi sebbene abbia vinto le due gare più importanti della storia della città, e la cittadinanza perché probabilmente il termovalorizzatore non lo avrà mai oppure se lo avrà ciò avverrà in tempi biblici nell’attesa di altre buone elezioni.
direttore: Aldo Bianchini