La follia femminista di credere che ogni uomo è un porco
Sono rimasta particolarmente colpita dalla lucidità e dalla realistica visione del mondo espressa da Annamaria Bernardini De Pace (grande avvocato divorzista e suocera dell’attore Raul Bova) in un articolo pubblicato da “Il Giornale” in merito all’emblematica vicenda della cameriera d’albergo di New Jork che con le sue accuse di stupro ha cercato di mettere nei guai fino al collo uno degli uomini più potenti della Terra, nientemeno che il direttore della BCM e sicuro antagonista nelle prossime elezioni per l’Eliseo, del presidente francese Nicolas Sarkosi. Anche io sono realmente convinta che l’eccessivo vittimismo delle donne non giova a nessuna di noi, come sono altrettanto convinta che non esiste alcuna solidarietà obbligatoria verso qualsiasi donna. Il potente Kahn è stato liberato non perché egli abbia cercato con i suoi soldi di sminuire la credibilità della sua accusatrice, ma perché la donna che lo accusava non era più assolutamente credibile. Tutta qui la decisione della giustizia americana che, comunque, ha deciso in poche settimane. Figuratevi se eravamo in Italia e c’era (come c’è!!) un’accusa del genere contro il potente di turno, il processo, i sospetti, le accuse reciproche, i veleni, i patimenti familiari, non sarebbero finiti mai e la giostra sarebbe continuata per anni. La vittima, nel caso di che trattasi, non è diventata colpevole e non c’è stato alcun copione già scritto; nel nostro caso la cameriera è rimasta vittima di se stessa, delle sue ambizioni distorte e delle sue telefonate poco accorte. Altro che storie. Non sempre il maschio è il carnefice; questo è un copione arretrato e poco rispettoso anche delle conquiste femminili che hanno portato alla parità dei sessi. Altrimenti tutta la lunga storia del femminismo non sarebbe proprio servita a nulla.
In effetti mi sono chiesto tante volte come la “vittima” con una percentuale che stimerei al 99 % è sempre testimone attendibile e credibile anche in situazioni dubbie. Ricordo ancora il caso (grottesco) dell’istruttore di scuola guida e della cliente dai jeans tremendamente troppo stretti … Nel nostro caso la colpa di Strauss-Kahn è stata di una doppia ingenuità o di un nucleo di onnipotenza? Quando si è “qualcuno” e si vuole trasgredire, consensualmente, molto meglio anonimizzarsi in tutti i sensi. Non per niente per i misfatti della chiesa sono sorti i penitenti incappucciati…
Complimenti all’Autrice dell’articolo per la trattazione così ponderata di un tema a molte letture.
Roller
Sono pienamente d’accordo con Lei, gentile Dottoressa Marilena Mascolo.
Credo anch’io che l’emancipazione della donna e dei suoi sacrosanti diritti di totale parità con gli uomini, abbia sviluppato anche qualche angolo negativo che alcune donne ne approfittano per mettere sotto scacco il malcapitato uomo di turno.
Che vi siano effettivamente numerosi attentati di stupro, non è una novità Ve ne sono sempre stati nella storia dell’umanità, ed è oggi un vantaggio per le donne se tali stupri vengono severamente puniti, ma occorre anche pensare alle varie sfumature di reati di stupro che sono solo delle invenzioni di chi intende guadagnare posizioni economiche usando questo infamante sistema che può distruggere la vita di qualunque personaggio di spicco
Cordialità e complimenti.
Alfredo Varriale
Riprendo la sua frase?Sono rimasta paricolarmente colpita, per la celerità delle indagini degli altri paesi.
Strauss-Khan aveva affermato sin dal primo momento che era stato un rapporto consensiente.Secondo me lei sapeva benissimo chi era e ha architetato il colpaccio.
Anch’io ricordo il caso riportato da Roller.Alcune sentenze rasentano il ridicolo.