Straordinario momento aggregativo nella palestra Salus-Sport
Teggiano – Il guaio per i saggi di fine anno che inondano l’intera provincia è quello di dover mettere insieme la varia umanità e le varie esigenze che ogni struttura annovera nelle rispettive file. Non è impresa facile mettere insieme i più bravi e i meno bravi, i più alti e i più bassi, i più magri e i più grassi ed infine i più belli e i più brutti; ogni sbavatura potrebbe pesare anche in maniera devastante non solo sulla buona riuscita delle manifestazioni di chiusura dei corsi ma, addirittura, sulla psicologia dei diretti interessati, soprattutto se bambini o ragazzi, maschi e femmine. L’altra sera, in loc. Prato Perillo di Teggiano, ho assistito probabilmente ad una performance organizzativa senza precedenti. Jennifer Saia, Antonia D’Elia, Domenico Di Benedetto e Assunta D’Acunto sono riusciti, senza sbavatura alcuna, a miscelare tutte queste esigenze ed hanno messo in piedi una rappresentazione che definire saggio è davvero molto riduttivo. Lo voce calda, suadente, professionale della brava e bella presentatrice Paola Lo Sasso ha fatto il resto. La sua conduzione della serata è stata a dir poco brillante ed in alcuni momenti anche toccante dal punto di vista emotivo. Paola non fa la presentatrice o la giornalista per caso, è palpabile la sua professionalità e la grande versatilità muovendosi in lungo e in largo come un vero e proprio “animale da palcoscenico”. Il top l’ha toccato, a mio sommesso avviso, quando ha parlato della sfortunata ex ballerina-coreografa cavese Apollonia D’Arienzo affetta da circa tredici anni da sclerosi laterale amiotrofica e costretta a dettare le sue scenografie con il solo movimento delle palpebre. I cinquecento e passa spettatori che, probabilmente, non hanno mai conosciuto la D’Arienzo si sono visibilmente commossi alle sole parole della Lo Sasso. La rappresentazione è durata oltre tre ore, forse un po’ troppo, che comunque non hanno pesato sull’attenzione del pubblico rimasto fino alla fine, ben oltre la mezzanotte, al proprio posto. Insomma l’altra sera ho vissuto per davvero una bella serata, tra gente che crede fermamente in quello che fa, anche chi (come Franco D’Elia e Donato Benvenga!!) si è mosso assolutamente dietro le quinte ben lontani dalle luci della ribalta. Luci che si sono spente fatalmente ed inevitabilmente su una splendida serata e su un’ottima struttura che dovrebbe essere, senza tentennamento alcuno, convenzionata dalla sanità pubblica per la parte di “riabilitazione” che la stessa struttura già sta portando avanti da tempo con grande sacrificio e nel pieno rispetto delle esigenze di chi è portatore di disabilità o di disagi. Credo, per chiudere, che l’altra sera su quella struttura si sia accesa una stella capace di fare da guida per tutto il territorio del Vallo di Diano.