Aldo Bianchini
SALERNO – In redazione è giunta una lettera aperta inviata da Antonio Romanelli di Casalbuono; il suo contenuto riguarda, ovviamente, la già famigerata (ma solo per gli oppositori) diga che dovrebbe essere costruita a nord del ridente paese dell’alto Vallo di Diano.
Per dovere di cronaca ed anche per la libertà del giornale che dirigo ho disposto che la lettera, degna di attenzione, venisse pubblicata parola per parola così come richiesto dal Romanelli che forse temeva il contrario.
Questo giornale non fa cronaca sul territorio del Vallo di Diano; quella la lascia volentieri a tutte le altre testate giornalistiche che vengono all’uopo anche pagate; il quotidianodisalerno.it fa soltanto approfondimento e, soprattutto nel Vallo di Diano, questo è affidato solo e soltanto al direttore.
Mi spiace deluderla dr. Romanelli, ma quella sera in piazza non c’era un nostro giornalista, c’ero io personalmente e quindi in futuro non potrò garantirle la presenza di un nostro corrispondente diverso da me.
Se vuole può tranquillamente continuare a scrivermi sulla diga; chi come me fa approfondimento sa che il dibattito è sempre necessario e costruttivo; per partecipare però bisogna avere sempre rispetto delle idee degli altri come io ho avuto rispetto delle sue, anche al di là di diverse cose che dovrei contestare nel corpo della sua pregiata lettera che adesso sottopongo ai nostri lettori.
Ah !! dimenticavo; prima di rispondere, se riterrà di rispondere, mi faccia una cortesia, elenchi tutte le testate giornalistiche della zona che avranno pubblicato la sua lettera e, soprattutto, in che modo l’avranno pubblicata. Sarà interessante, per me, avere sottomano la statistica di quanti si sono appiattiti sulle posizioni del Comune (che paga diverse testate locali) e si limitano alla semplice cronaca.
Prima di chiudere mi permetto offrirle gratis un piccolo consiglio: “se ogni contestazione va nella direzione degli abitanti di Portofino, all’Italia non resta che sedersi con il sedere per terra nei prossimi decenni”. Nella sua enfasi ha sottovalutato o non afferrato un elemento molto importante di tutta la vicenda; ma questo glielo dirò semmai nel prossimo articolo.
Ecco la sua lettera riportata integralmente.
LETTERA APERTA AL DIRETTORE DE ” IL QUOTIDIANO DI SALERNO “
Egregio Direttore, sono una delle tantissime persone presenti in piazza Carlo Pisacane a Casalbuono il 18 agosto scorso, la sera del dibattito: La diga di Casalbuono: problema o opportunità ?
Ho letto il relativo articolo del 24 agosto scorso e ne sono rimasto meravigliato a tal punto da chiedermi a quale dibattito il Suo giornale avesse realmente assistito.
La vicenda inizia nel 2020 allorquando il Comune di Casalbuono firma un protocollo di intesa con il Consorzio di Bonifica Vallo di Diano e Tanagro per la costruzione di una diga sul proprio territorio. A compensazione, indica alcuni lavori supplementari, rimasti tuttora sconosciuti. Inspiegabilmente, la circostanza viene tenuta segreta.
Ad informare gli ignari casalbuonesi non sono gli amministratori come sarebbe stato doveroso, bensì la stampa. In una recente intervista, il dott. Curcio asserisce che il Comune COLLABORA con il Consorzio per la realizzazione di una diga a Casalbuono. Nessuno ne era al corrente e siamo quasi alla vigilia delle indagini geologiche.
IL SINDACO COMUNICA L’ESISTENZA DEL PROTOCOLLO DI INTESA LA SERA DEL 18 AGOSTO SCORSO, BEN DUE ANNI E MEZZO DOPO LA SUA FIRMA !
Questa sarebbe la corretta comunicazione che dovrebbe intercorrere tra amministrazione e cittadini ? Non sembra piuttosto un rapporto padrone-servitore ?
Davanti a un’opera gigantesca, di straordinaria responsabilità e vitale importanza,come mai il Comune non avverte la SENSIBILITA’ di informare tempestivamente la popolazione ?
E’ lecito o no che due anni e mezzo di strani e ingiustificati silenzi abbiano creato diffidenza e sospetti ?
Ed è forse lecito che, anzichè ricevere spiegazioni e scuse , i cittadini, rei di abominio, siano stati affrontati con arroganti e isteriche reprimende ?
La realtà dei fatti è ben diversa dal racconto del Suo giornale e la serata è stata registrata parola per parola. Sono state taciute le preoccupate e documentate osservazioni contro la diga ed è
stata esaltata la parola opportunità senza descriverne il merito.
Il Comune ed il Consorzio, per dimostrare una parvenza di opportunità, hanno fatto ricorso al video dell’oasi fiume Alento : una realtà non assimilabile al territorio montano casalbuonese e, comunque, non importante al punto tale da giustificare la costruzione di una diga. Dato che era presente, il Suo giornale avrebbe potuto illuminare la platea ed enumerare le opportunità, ma non lo ha fatto. Ha preferito pubblicare un articolo non certo fedele al resoconto del dibattito.
Il paese, nella sua maggioranza, è contro questa immensa e pericolosa opera idrica in quanto non ne ravvisa la necessità. Unitamente agli altri lavori in cemento armato, la diga causerebbe una profonda alterazione ambientale e provocherebbe la devastazione del territorio.
Il Sen. Castiello dice bene quando fa riferimento anche alle autostrade come fonte di incidenti mortali. Solo che delle autostrade non si può fare a meno, invece della diga a Casalbuono si può fare a meno benissimo ! Il Senatore ha impiegato 20 minuti circa per descrivere, tra l’altro, il suo infaticabile impegno a favore del finanziamento della diga, tralasciando di illustrare le opportunità per il paese !
Egregio Direttore, non ci sono comitati interessati alle prossime elezioni amministrative, come sa bene un famoso suggeritore autolesionista. A dirla tutta, al momento non c’è alcun
comitato !
Tentare di colonizzare Casalbuono, per arraffarne l’acqua e gestire appalti milionari , pare sia diventato lo sport del momento, agevolato da due elementi del posto e sostenuto da capacità critiche compromesse.
Nessuno descrive i vantaggi per la popolazione, al contrario tanti forestieri (un autentico comitato d’affari) offrono la loro voce al coro dell’inno alla diga. Per essi, LA DEVASTAZIONE DI UN PICCOLO PAESE RIMANE SOLO UN TRASCURABILE EFFETTO COLLATERALE !
Spetterà ai casalbuonesi e solo ad essi accettare o meno la presenza di una diga sul proprio territorio. Chiunque altro se ne faccia una ragione e ne abbia rispetto.
Egregio Direttore, spero che pubblichi questa mia lettera integralmente allo stesso modo dell’articolo citato. La ringrazio per l’ospitalità e confido, inoltre, che possa mandarci presto un giornalista serio cui far visitare i luoghi e raffigurare per esteso le motivazioni di un no deciso.
Nel massimo rispetto del diritto-dovere di cronaca, la saluto cordialmente !
Antonio Romanelli- cittadino di Casalbuono
Gentile Direttore, vorrei precisare, che il merito del finanziamento della diga in oggetto,( da fonte politiche certe e sicure) a noi risulta opera di un “GRANDE” presidente di una nota associazione e non di qualche politico o dirigente …. grazie per il pregevole servizio stampa che ci offrite ogni giorno…