Montemurro, Ferrari e Santoriello: quando i politici perdono la testa !!

Aldo Bianchini
SALERNO – Quando la politica era anche qualcosa di positivo si diceva e si scriveva, ovviamente d’estate, di una “politica sotto l’ombrellone”. Spesso da sotto gli ombrelloni uscivano storie e storielle, anche piccanti ed ammiccanti, ma il tutto rimaneva nell’ambito e nell’alveo di un giusto e corretto rapporto del politico verso l’opinione pubblica prima ancora che verso i giornalisti che, allora come oggi, rompono parecchio le scatole. Oggi, invece, dopo le giornate di caldo africano si dice soprattutto che “il politico perde la testa” (leggasi Il Mattino del 17 agosto) per stigmatizzare il cambiamento di rotta generazionale e involutiva che la politica ha registrato in questi ultimi anni; ora si parla a vanvera senza sapere bene quello che si dice. In queste ultime stagioni estive tre casi di “politici che perdono la testa” mi hanno particolarmente colpito: Adriano Montemurro (Commissario UdC a Pontecagnano e già consigliere comunale), Mimma Ferrari (assessore in carica di Sala Consilina) e Michele Santoriello (già assessore -senza deleghe- ed attuale consigliere comunale a Sala Consilina). Per Montemurro e Santoriello il comune denominatore quale organo di comunicazione è stato FaceBook diventato oggi un pubblico letamaio; la Ferrari, invece, da par suo è ritornata all’antica ed ha sottoscritto una bella lettera aperta. Ma andiamo con ordine. 1) Qualche giorno fa Adriano Montemurro avrebbe postato su FB: “Ferragosto, tanta munnezza italiana in giro e tanta troppa munnezza romena o bulgara. Sarò qualunquista ma tanti tra questi li metterei nei forni crematori”. 2) Qualche settimana fa l’assessora Mimma Ferrari, commentando l’onorificenza “Paolo Borsellino” conferita al Procuratore della Repubblica di Lagonegro Vittorio Russo, ha testualmente scritto: “Inopportuno il premio, perché forse qualcuno si è dimenticato troppo in fretta della tensione e della rabbia che serpeggiava quel triste giorno così come è stato inopportuno il presenziare alla cerimonia da parte dei rappresentanti delle istituzioni locali … Inopportuno, infine, da parte del signor Procuratore accettare il premio nel territorio di propria giurisdizione, per ovvi e opportuni motivi che si spiegano da soli”. 3) Un paio di anni fa, invece, Michele Santoriello, sempre su FB postò la storica frase: “i comunisti devo essere sterminati tutti … alla Hitler maniera”, chiaramente indirizzata alla giornalista Giuliana Sgrena, comunista, che qualche giorno prima aveva postato: “Cari Marò dovete essere giudicati in India, l’India è un grande Paese, dovete scontare la pena in India”, dimenticando le vessazioni e i soprusi giudiziari cui i due militari erano e sono sottoposti da anni e dimenticando soprattutto -diceva Santoriello- che per salvarla dai rapitori in Iraq era morto il dott. Calipari. Tra le tre sinceramente non saprei quale affermazione salvare; probabilmente quella della Ferrari è l’unica di chiara matrice politica anche se, ripeto quello che ho già scritto, era giusto dimettersi dalla carica di assessore prima di parlare. La cosa che diverte (si fa per dire !!) in questa situazione di confronto a tre è che per Montemurro e Santoriello si è scatenata una battaglia mediatica senza precedenti nel “tutti contro Adriano e Michele” rei di aver infranto i santuari della sinistra di questo Paese, pur se le affermazioni erano e sono di chiaro stampo personale; addirittura nel caso di Santoriello ci fu chi (leggasi PD !!) affermò: “Urge una riflessione circa il linguaggio usato dagli esponenti politici”; un modo come un altro per poter entrare nella sfera privata delle persone sotto le mentite spoglie dell’etica politica. Per l’assessora Mimma Ferrari, invece, tutti tacciono, anche il PD e molti sindaci di sinistra che riuniti a convegno in quel di Teggiano hanno avanzato solo qualche bozza di risposta contro la Ferrari ma alla fine non hanno partorito niente. Non capisco perché contro Santoriello il PD salese reclamava l’applicazione dell’etica politica anche per affermazioni al di fuori della politica, e nel caso della Ferrari che ha fatto un’affermazione politica fuori luogo e fuori da ogni logica lo stesso PD salese adesso tace. Prima dicevo che la dichiarazione della Ferrari contro il procuratore Russo è una dichiarazione politica perché la Ferrari innanzitutto è un assessore della giunta Cavallone e poi perché ha scritto a tutte le istituzioni pubbliche del Vallo di Diano, per questa ragione tracima dal privato e diventa una dichiarazione pubblica molto forte (ancorchè priva di motivazioni credibili e intrisa di affermazioni al limite della diffamazione !!) e coinvolgente per la stessa maggioranza dell’amministrazione comunale di Sala Consilina che non ha inteso, almeno fino ad ora, separare la propria posizione da quella della Ferrari. Gli “ovvi motivi di opportunità che si spiegano da soli” che la Ferrari lancia come messaggi trasversali sono per la loro stessa natura fuorvianti e pericolosi in quanto gettano una luce sinistra sull’intero apparato della giustizia. Un silenzio che turba e, forse, indigna; non vorrei che anche per questo caso qualcuno potesse pensare alla prassi del silenzio-assenso, sarebbe cosa veramente molto grave nei confronti del massimo esponente di una delle istituzioni più importanti dell’intero distretto giudiziario di competenza del Tribunale di Lagonegro.

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